LE OPERE DI MISEROCORDIA NELLA SOCIETA’ CIVILE

12 Agosto 2016

LE OPERE DI MISEROCORDIA NELLA SOCIETA’ CIVILE

Siamo alla terza parte delle opere di misericordia: guardiamo al cristiano nelle sue relazioni sociali e con le sue responsabilità di fronte a tutti. In chiesa abbiamo collocato i cartelloni delle opere di misericordia sotto le stazioni della Via crucis: la Pasqua del Signore è la sorgente della misericordia; la vita radicata in Gesù potrà rendere possibile la pratica di un amore misericordioso.

SALUTARE E SORRIDERE QUANDO SI INCONTRANO LE PERSONE: quando si cammina lungo la strada, capita a tutti di avere fretta o mille pensieri per la testa, di non salutare chi ti passa accanto o di non essere salutato. Quando accade questo, ci si rimane male. Opera di misericordia è non fare di questa esperienza un motivo per una condanna del prossimo. Che bello trasformare strade e piazze, mezzi pubblici e negozi in luoghi di incontro e di socialità: senza invadenza e con delicatezza, sentiamoci parte di una comunità più grande per costruire una società plurale e inclusiva, non monoculturale e esclusiva o escludente.

NON GIUDICARE SECONDO LE APPARENZE: su questo punto c’è poco da commentare, tutto appare chiaro e definito. Lo stesso Vangelo si mostra nella sua immediatezza: “non giudicate, per non essere giudicati” (Mt 7,1). Su questo fronte tutti siamo vulnerabili: ciascuno di noi è portato ad etichettare gli altri in amici o nemici, buoni o cattivi, credenti o non credenti, e via dicendo. I nostri occhi sono chiamati a vedere l’invisibile nella persona che abbiamo davanti e il nostro cuore è chiamato a non indurirsi: così si generano processi di umanizzazione e di civilizzazione.

PROMUOVERE ESERCIZI DI LEGALITA’ E AZIONI DI GIUSTIZIA: pagare le tasse, chiedere e rilasciare una fattura, rispettare il codice della strada e il codice civile; educare alla prossimità e alla pace, evitare la logica della prepotenza e dell’arroganza; rispettare i diritti degli altri e assumere i propri doveri di cittadino e di cristiano: sono tutte concretizzazioni di questa opera di misericordia. Vivere queste attenzioni significa andare controcorrente e essere disposti a pagare di persona. In nome della comunione con Gesù, siamo pronti a mettere insieme Vangelo e vita?
SOSTENERE PROGETTI DI SOLIDARIETA’ CONDIVIDENDO I BENI E IL TEMPO: nella società dei consumi e degli sprechi, educare alla sobrietà e alla solidarietà è impresa da “marziani”. Eppure su questo siamo interpellati dai poveri del mondo. La solidarietà alle persone vicine o lontane, istituzionale o immediata, la condivisione del tempo libero col volontariato e delle risorse economiche siano i criteri con cui muoversi.
OFFRIRE UNO SGAURDO DI SPERANZA SUL MONDO E SUL FUTURO: se partiamo dalle notizie di cronaca o dai sondaggi sociologici i colori del domani sono cupi: sfiducia e paura sembrano avere il sopravvento e rischiano di suscitare chiusura e violenza. Proviamo a partire da un altro punto di vista: il bene nelle persone e i gesti di amore realizzati nel vivere sociale sono presenti. Proviamo a vedere l’umanità di oggi e il mondo di domani, dal punto di vista del Dio di Gesù Cristo: tutto cambia e tutti si riconoscono amati e chiamati a giocarsi la propria parte, con responsabilità e passione.
Don Domenico